Dal chiosco della cosiddetta “portineria di quartiere” si vede spiccare l’albero alto 15 metri allestito davanti alle scale mobili che portano alla galleria commerciale. Carmen Abagnato dell’associazione “Aste e Nodi”, una delle circa 40 realtà, con capofila Dedalus, impegnate a rilanciare piazza Garibaldi, è seduta a uno dei tavolini di colore giallo sistemati nello spazio accanto all’arena.
«Da quando li abbiamo sistemati la situazione è migliorata – spiega- anche grazie ai militari dell’Esercito che pattugliano l’area pedonale tutti i giorni e un addetto dell’Asia che ogni mattina ci dedica una pulizia supplementare e disinfesta le aiuole. Registriamo i primi segnali incoraggianti. Si lavora insieme e i risultati arriveranno».
Il chioschetto (da giovedì sarà collegato alla rete idrica) è aperto da quando lo scorso 8 ottobre è stato inaugurato il progetto “La Bella Piazza”, fortemente voluto dal sindaco Gaetano Manfredi, che promuove la co-gestione pubblico-privato della zona nord della grande area davanti alla stazione centrale. In campo Comune, le municipalità 2 e 4 e forze del territorio che vogliono intervenire su più direttive a partire dalla manutenzione del verde e delle aree giochi e sportive.
Con l’istituzione della “portineria di quartiere”, aperta dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 18, le prime attività si sono concentrate sull’ascolto degli abitanti e dei passanti. «Molti si sono avvicinati alla portineria, alcuni su consiglio di chi conosceva già il progetto, altri per proporre attività di vario tipo, come presentazioni di libri ed eventi sportivi, e altri semplicemente per trovare uno spazio di socialità e aggregazione, un luogo dove poter trascorrere del tempo in tranquillità» spiega Abagnato.
E nel complesso piano per strappare al degrado quella che è una delle principali porte di accesso alla città, in occasione delle festività natalizie, è stato sistemato il grande albero alto 15 metri. Iniziativa portata avanti dall’assessore al turismo e attività produttive, Teresa Armato, e dai presidenti delle Municipalità 2 e 4, Roberto Marino e Maria Caniglia. Il grande cono verde è visibile da ogni angolo della piazza e da corso Umberto. Inoltre saranno allestiste luminarie natalizie in via Nazionale, corso Garibaldi, via Firenze, piazza Salerno al Centro direzionale, via Alessio Mazzocchi, via colonnello Lahalle, via Cesare Rosaroll e via Tribunali.
«Un modo per abbellire la zona. e dare un messaggio di benvenuto ai visitatori che giungeranno soprattutto attraverso la stazione centrale, area in passato non adeguatamente curata» scrive il Comune.
L’accensione ufficiale delle luminarie, prevista per il 6 dicembre, rappresenterà simbolicamente l’avvio delle festività natalizie. «Piazza Garibaldi sarà trasformata in una delle zone più luminose della città. L’intero quartiere respirerà l’atmosfera natalizia grazie alle luminarie estese anche ai quartieri Pendino, Mercato, San Lorenzo e Vicaria» recita la nota di Palazzo San Giacomo.
«Questa piazza merita una programmazione permanente di iniziative turistico-culturali che la renda finalmente viva – afferma la presidente Caniglia – è necessario passare dagli eventi temporanei e stagionali intervallati da mesi di vuoto a un “palinsesto” di attività che si susseguano per 365 giorni. Siamo in un crocevia di persone affollato tutto l’anno. Tale flusso rappresenta un’occasione irripetibile per il rilancio dell’area rendendola viva e fruibile grazie alla nostra arte, al nostro artigianato e alla nostra cultura. I passanti, residenti e turisti, non devono più camminare a testa bassa, ma devono avere la possibilità di fermarsi, ammirare e magari diventare protagonisti della napoletanità che viene rappresentata in tutte le sue sfaccettature».
Dall’altra parte della piazza con Carmen c’è anche Claudio Iermano di Dedalus che annuncia: «Venerdì prossimo ci sarà il primo evento sportivo sociale in piazza, con un torneo di basket “tre per tre”». Fiducioso Alfonso Di Napoli (Orgoglio Vasto): «Dopo l’otto ottobre abbiamo voluto aprire per dare dimostrazione concreta che un cambiamento è possibile e i primi risultati sono più che incoraggianti anche se c’è molto ancora da fare».
