Risveglio di tensione ai Campi Flegrei, dove la terra torna a tremare. Un totale di nove scosse di terremoto, avviato all’alba e di cui due in particolare sono state avvertite in mattinata dalla popolazione: la prima è stata registrata dai sensori dell’Ingv alle 7,14 con una magnitudo di 2,9.
La seconda alle 7,32: stesso epicentro, nel porto di Pozzuoli, con una magnitudo di 3,2. Le due scosse, generate a una profondità di circa 3 chilometri, sono state avvertite a Pozzuoli, Bacoli e anche in alcuni quartieri occidentali di Napoli. Non si registrano danni né feriti. “Abbiamo tutti avvertito le scosse di questa mattina. – sottolinea il sindaco di Pozzuoli, Luigi Manzoni – E’ in corso uno sciame sismico, comprendo che possa aver generato ansia e preoccupazione. Siamo in contatto costante con l’Osservatorio Vesuviano e la Protezione Civile e terremo aggiornati i cittadini sui nostri canali istituzionali”. “Spaventoso, ho visto le pareti muoversi”, racconta Vincenzo, che abita a Pianura. Segnalazioni preoccupate da tutti i Campi Flegrei. “A questi risvegli non ci si abitua mai”, dicono gli abitanti.
Si tratta, come conferma il direttore dell’Osservatorio Vesuviano dell’Ingv, Mauro Antonio Di Vito, di “fenomeni che rientrano pienamente nella dinamica della crisi bradisismica in atto, che si traduce nel sollevamento del suolo e in continue sollecitazioni della roccia, che per reazione rilascia energia e si frattura. Da inizio anno – aggiunge – il valore medio della velocità di sollevamento nell’area di massima deformazione, il Rione Terra, è di 10 millimetri al mese”. Qui dal 2005 il suolo si è sollevato di 121 centimetri. Non ci sarebbero, al momento, segnali allarmanti di una risalita del magma. Anche per questo a febbraio la Commissione Grandi Rischi aveva confermato il livello d’allerta giallo, pur sottolineando la necessità di “proseguire l’attività di comunicazione verso la popolazione e le autorità sugli scenari previsti, sull’elevata incertezza previsionale e sulle possibili azioni di mitigazione”.