Il
progetto di rigenerazione dell’insediamento di Taverna
del Ferro a San Giovanni a Teduccio,
proposto dal Comune di Napoli, mira a trasformare radicalmente l’area
attraverso la
demolizione delle due “stecche” residenziali esistenti e la
creazione di 28 edifici bassi energeticamente autosufficienti.
L’obiettivo è non solo migliorare l’aspetto fisico
del quartiere, ma anche restituire agli abitanti una casa dignitosa e
un quartiere più vivibile, promuovendo un ambiente abitativo di
qualità e favorendo un senso di comunità sostenibile e inclusiva.
Il progetto, finanziato con un ammontare complessivo di
circa 106 milioni di euro,
provenienti da diverse fonti tra cui il
PNRR e il Fondo PON METRO PLUS,
rappresenta un impegno tangibile nell’investire nel benessere e
nell’avvenire della comunità di Taverna del Ferro e di San Giovanni
a Teduccio.
Le
sfide e le risposte progettuali
L’ambizioso
obiettivo che si pone il progetto di riqualificazione è quello di
superare le numerose criticità presenti nell’attuale configurazione
dell’insediamento di Taverna del Ferro. In primis, il problema della
notevole dimensione
delle attuali “stecche” residenziali,
caratterizzate da altezza e sviluppo longitudinale eccessivi, verrà
affrontato attraverso una distribuzione degli spazi più equilibrata,
con isolati che aggregano edifici di dimensioni più contenute, a
scala umana. In parallelo, il progetto si concentra sulla mitigazione
della forte
introspezione reciproca tra
gli appartamenti e la mancanza
di privacy, causata
dalla vicinanza eccessiva tra i due edifici attuali.
La progettazione
prevede una distanza adeguata tra le abitazioni, in modo da creare un
ambiente abitativo più accogliente e rispondente alle esigenze
manifestate degli abitanti. Queste soluzioni rappresentano un impegno
a creare un quartiere più funzionale, sostenibile e orientato al
benessere della comunità che oggi soffre di difficoltà sociali ed
economiche, aggravate dalla configurazione attuale dell’edificato.
Il
progetto del nuovo quartiere
La
progettazione degli edifici e delle caratteristiche delle nuove case
si è basata su l’interlocuzione
diretta con gli abitanti di Taverna del Ferro.
Questa fase di ascolto attivo, iniziata già da circa due anni, è
parte integrante del processo progettuale e sarà portata avanti
nelle fasi successive di precisazione e realizzazione del progetto.
La partecipazione della
comunità è fondamentale
per assicurare che le nuove costruzioni e i servizi di prossima
realizzazione rispecchino appieno le esigenze e le preferenze degli
abitanti, contribuendo così a costruire un ambiente abitativo che
soddisfi le aspettative della comunità locale.
Il
nuovo progetto prevede la sostituzione delle due “stecche”
esistenti con 28 edifici di media dimensione, a scala umana. Gli
edifici saranno distribuiti in isolati che incorporano spazi comuni
condominiali come portierato sociale, palestra e sale riunioni al
piano terra o in copertura. L’altezza
media degli edifici varierà da 3 a 6 piani. In totale, saranno
costruiti 360 nuovi alloggi,
tutti classificati come NZEB
(Nearly Zero Energy Building) per massimizzare l’efficienza
energetica. L’utilizzo di fonti rinnovabili e componenti energetiche
passive contribuirà all’obiettivo di autosufficienza energetica,
promuovendo un ambiente abitativo sostenibile.
Il
piano terra degli edifici ospiterà un mix di funzioni,
promuovendo scambio e interazione con il quartiere. Si prevede che
questo spazio sia utilizzabile dai residenti per attività come
assemblee, studio, lavoro condiviso e gestione degli spazi
condominiali. Tra le funzioni ospitate dal basamento vi saranno
servizi locali e urbani erogati da associazioni, cooperative o
imprese sociali, aperti anche alla comunità circostante e definiti
in collaborazione con le associazioni e gli enti del terzo settore.
Infine, si promuoveranno servizi e attività commerciali, come
piccole attività produttive artigianali o imprese sociali, a
supporto delle residenze e delle esigenze del quartiere.
Spazi
aperti e sostenibilità
Attraverso
la creazione di spazi aperti pubblici, che comprendono
piazze, aree gioco, cortili pavimentati e parcheggi alberati,
il progetto mira ad un miglioramento complessivo della vivibilità e
della qualità del quartiere. Un elemento significativo sarà la
realizzazione di un parco pubblico lineare sull’area di una delle
due stecche demolite, che offrirà un generoso spazio verde aperto in
stretta connessione con le abitazioni circostanti. Inoltre, è
prevista la realizzazione di terrazzamenti che ospiteranno
orti sociali e giardini comuni.
All’interno del nuovo insediamento, saranno predisposti spazi
pubblici dedicati al gioco e allo svago, con aree specifiche per il
gioco, lo sport all’aperto e una pista di atletica.
La
progettazione degli spazi aperti e delle soluzioni architettoniche di
Taverna del Ferro è ispirata da un forte impegno verso la
sostenibilità ambientale con l’obiettivo di aumentare la qualità
ecosistemica dell’area. Il progetto mira a ridurre
drasticamente il consumo di risorse materiali ed energetiche,
adottando un approccio che massimizza gli interventi di adattamento e
mitigazione del cambiamento climatico. Questa strategia si allinea
con gli obiettivi della Strategia Nazionale per lo Sviluppo
Sostenibile e del Piano Nazionale di Adattamento ai Cambiamenti
Climatici, dimostrando un impegno tangibile verso una gestione
responsabile delle risorse ambientali.
Gli investimenti per Taverna
del Ferro
Il
progetto è
finanziato con un ammontare complessivo di circa 106
milioni di euro
provenienti da diverse fonti, in particolare:
Per
l’attuazione dei progetti, il Comune di Napoli ha ottenuto risorse
finanziarie dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, nonché dal
Fondo opere indifferibili. Tali risorse ammontano a un totale di:
– €
64.483.258,39 Piani Urbani Integrati
“PUI” sono inseriti nella linea progettuale Missione 5
“Inclusione e Coesione”, Componente 2 “Infrastrutture sociali,
famiglie, comunità e terzo settore”, Investimento 2.2. “Piani
Urbani Integrati” [M5C2] del Piano Nazionale di Ripresa e
Resilienza dell’Italia (di seguito, “PNRR”);
– €
12.600.000,00 Fondo Complementare,
tale fondo è previsto dalla misura del Piano nazionale per gli
investimenti complementari (PNC) che nasce con lo scopo di integrare,
tramite risorse nazionali, gli interventi del PNRR per gli anni dal
2021 al 2026;
– € 29.400.000,00.
Fondo PON Metro Plus è
previsto dal Programma Nazionale PN Metro Plus e Città Medie Sud
2021-2027 che nasce con lo scopo di integrare le azioni condotte
nell’ambito del Programma Operativo Nazionale “Città
Metropolitane 2014-2020”
I
nuovi alloggi sono costruiti in sostituzione
delle attuali case e destinati alle stesse persone che oggi abitano
nelle “stecche”,
qualora questi siano in possesso dei requisiti previsti per legge. Il
Comune di Napoli ha previsto un programma particolare per governare
ed agevolare il trasferimento degli attuali abitanti delle “stecche”
verso i nuovi alloggi. Questo programma offre la possibilità, per i
nuclei che non hanno un regolare contratto, di ottenere una
sistemazione temporanea della durata di tre anni
nei nuovi edifici per coloro che attualmente risiedono nelle case
senza il titolo di assegnazione. Durante il triennio, il comune
effettuerà un
monitoraggio per
verificare il possesso dei requisiti previsti.
L’amministrazione
ha predisposto inoltre un piano di mobilità per il coordinato
spostamento degli abitanti nelle nuove abitazioni che non prevede
sistemazioni in case temporanee fuori dal quartiere. Il piano verrà
attuato in maniera incrementale, e sarà coordinato con la
costruzione dei nuovi edifici. Prima della demolizione della “stecca”
lato mare, i nuovi alloggi saranno pronti per accogliere le prime 180
famiglie. Successivamente dopo la costruzione delle abitazioni
sull’area della stecca demolita avverrà il progressivo
trasferimento degli altri residenti, fase per fase, fino al
completamento del progetto.
Questa
strategia permette un graduale e incrementale trasferimento degli
abitanti, garantendo una gestione efficace del processo di
riqualificazione senza impatti significativi sulla vita quotidiana.
Condivisione
e partecipazione: accompagnamento
sociale
Oltre
alla componente fisica, il progetto include un forte impegno
nell’accompagnare le trasformazioni fisiche con delle attività
sociali e di partecipazione. Saranno offerti servizi di quartiere e
spazi di confronto attraverso il processo di co-progettazione con
tutte le realtà del territorio, le associazioni, gli enti
istituzionali, i comitati e le varie forme in cui gli abitanti si
organizzano. Questo accompagnerà
la comunità nel processo di riqualificazione,
promuovendo la partecipazione attiva degli abitanti.
Fase
1 – 2024
La
prima fase del progetto si concentrerà sulla demolizione del
terrapieno con le attrezzature sportive e i garage nord ed est.
Questo apre la strada per la creazione di nuovi spazi pubblici e il
futuro posizionamento degli edifici residenziali. Durante questa
fase, sarà
avviato il cantiere, preparando il terreno per le successive
attività.
Fase
2 – 2025
Nella
seconda fase, si procederà con la realizzazione dei primi 180
alloggi. Gli abitanti della stecca lato mare verranno trasferiti nei
nuovi alloggi appena completati. Una volta completato il
trasferimento, la stecca lato mare esistente verrà demolita,
liberando spazio per la fase successiva.
Fase
3 – 2026
La
terza fase si concentrerà sulla realizzazione dei successivi 180
alloggi sull’area della stecca lato mare demolita. Gli abitanti della
stecca lato Vesuvio verranno trasferiti nei nuovi alloggi appena
costruiti. Una volta completato il trasferimento, la stecca lato
Vesuvio esistente verrà demolita.
Fase
4 – 2027
Nella
fase finale, si completerà
il progetto con la realizzazione del parco lineare, includendo gli
orti urbani e lo spazio attrezzato per lo sport sull’area della
stecca lato Vesuvio demolita. Questo segna il completamento
dell’intervento di riqualificazione, trasformando Taverna del Ferro
in un quartiere più sostenibile, vivibile e accogliente.