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L’impresa è donna, specie nel Sud d’Italia e in particolare nelle aree interne della Campania. Addio a vecchi pregiudizi, luoghi comuni e discriminazioni. Il mondo dell’impresa si tinge di rosa tra Benevento e Avellino, due province sul podio a livello nazionale, subito dopo il primo posto di Cagliari con il 40,5 per cento delle attività guidate da donne sul totale provinciale (in valore assoluto sono 13.340): seguono, appunto, Benevento con 30,5% (9.227) e Avellino con il 30,2% (11.149).
I dati arrivano dalla indagine della Cgia di Mestre, che ha messo a fuoco per il 2023 tutte le storie di donne in possesso di partita Iva che lavorano come artigiane, commercianti, esercenti o libere professioniste. Com’è successo a Antonella Varricchio, 43enne di Benevento: il suo sogno di diventare imprenditrice è nato nei giorni del fango, quando il Sannio venne devastato dall’alluvione del 15 ottobre 2015. «Fu distrutto quello che avevo creato in un anno. Da quell’evento dissi: ora si fa sul serio», racconta Antonella, che ha aperto una nuova attività. Oggi è titolare della “Antonella Varricchio Event Creator”, wedding e party planner, dà occupazione ad altre tre donne e in pochi anni – dal 2018 al 2023 – ha avviato due negozi di articoli da regalo, bomboniere, arredo per la casa e coloniali a Benevento.
«Ho avuto coraggio. Perché per la mia vita lavorativa – spiega Antonella – ho deciso di compiere scelte importanti: la prima è stata quando ho lasciato un’avviata azienda familiare di mio padre Angelo». Varricchio ora è un’affermata professionista nel settore dell’organizzazione di eventi, dai matrimoni ai meeting, affiancata dalle sue tre dipendenti: Meri, Mariagrazia e Claudia. «Dovevo creare una mia attività. L’ho sempre desiderato», racconta Antonella che sogna di costruirsi una famiglia. «Una donna che lavora deve fare più sacrifici rispetto a un uomo. Non è semplice perché il lavoro domestico ricade sempre sulle nostre spalle. Ma per ora riesco a conciliare bene famiglia e lavoro», assicura Antonella Varricchio.
C’è un aspetto che spesso diventa un ostacolo per lei come per le altre donne che fanno impresa. «Al di là dei sacrifici per il mio lavoro, per la mia attività sia a livello economico che di tempo per me e la famiglia, non è certo facile oggi districarsi nella giungla burocratica che attanaglia le imprese e il mondo del lavoro privato».
La gioia negli occhi di Antonella torna però quando parla dei suoi clienti, del rapporto con la gente: «È bello vederli entrare da quella porta dopo un evento con il sorriso o con la consapevolezza di aver fatto la scelta giusta. Vendere anche emozioni con un servizio o un oggetto resta la cosa più bella del mio lavoro». Fare impresa con la partita Iva riserva gioia e dolori. E Antonella non ne fa un mistero: «Oggi non nascondo che è dura mantenere questi obiettivi».
Antonella guarda al futuro con fiducia: «Vorrei avviare la digitalizzazione dell’impresa. Mi piacerebbe sapere finalmente che una mia vetrina possa essere ammirata in qualsiasi parte del mondo…».