Il costume, lo spettacolo e la musica, senza mai trascurare il sociale e il quotidiano di una città luminosa e controversa qual è Napoli. Così Gianni Simioli – ideatore e conduttore del Premio San Gennaro World sul sagrato della Cattedrale di Napoli – alla dodicesima edizione della manifestazione assegna il primo riconoscimento “non solo alla memoria di Chiara Jaconis ma anche alla sua anima bella”, rivolgendosi alla giovane donna di Padova che è scomparsa a causa di una disgrazia pochi giorni fa, passeggiando nei Quartieri Spagnoli.
E un pensiero intenso va altrettanto a Luigi Guadagno, in ricordo del commerciante Rosario Padulano, che per una perfida e simile sorte della fanciulla veneta ha perduto la vita anni fa in via Duomo.Dopo di loro, tanti artisti coinvolti nella serata di gala. Celebrati qua e là dalle istituzioni (Comune di Napoli e Scabec), in primis dal sindaco Gaetano Manfredi, sono stati premiati con una statuina di San Gennaro, realizzata dalla bottega artigiana La Scarabattola, Gaetano Totò Savio, Monsignore Adolfo Russo, Ste (che ha salutato Pino Daniele con “Femmena” e ha intonato il suo hit “Red”), Sal Da Vinci (presentando “Rossetto e caffè”), Adriano Pennino, Walter Ricci (con un mix da “Naples Jazz”), Valeria Corvino, Carlo Morelli con il coro That’s Napoli Live Show.
Ancora, i produttori musicali e compositori Max D’Ambra e Francesco D’Alessio, Ferdinando Tozzi per il segmento “Napoli città della musica” e lo scrittore Lorenzo Marone. Infine Peppe Barra – che ha recitato una delle sue favole e ha ricevuto dal primo cittadino la medaglia città di Napoli – e Arisa, che ha salutato la piazza festosa con la sua versione di “Vasame” di Enzo Gragnaniello e con “L’arca di Noè”. Proprio all’artista di origini lucane è stato dedicato uno spassoso fuori programma dall’attore Tommaso Bianco, che le ha dedicato la poesia “Core analfabeta” di Totò.