Raiz porta in dote la sua passione per le canzoni antiche e domenica 29 settembre dalle 20 suona al Conservatorio San Pietro a Majella per la rassegna “Note d’archivio per il miglio della memoria”, organizzata dalla Soprintendenza Archivistica della Campania.
S’intitola “Raiz canta Bruni” (dal recente album “Si l’ammore è ‘o cintrario d’ ‘a morte”, estrapolando un verso di “Carmela” di Salvatore Palomba) il concerto che il cantante/attore/scrittore eseguirà con Giuseppe De Trizio (chitarra classica e arrangiamenti), Adolfo La Volpe (chitarra elettrica), Giovanni Chiapparino (fisarmonica), Francesco Corrado De Palma (batteria) e Giorgio Vendola (basso). Nell’altalena tra “Amaro è ‘o bene” e “Che lle conto?”, “Che miracolo stammatina” e “Na bruna”, “’A fata d’ ‘e suonne” e “Palcoscenico”.
L’artista che da sempre è anche frontman degli Almamegretta ha la volontà di ribadire un concetto che è anche radice del progetto: “Sergio Bruni canta in me”. Fino a sottolineare alcune traiettorie creative di questo disco: “È un’idea che accarezzavo da anni. Le sue canzoni hanno accompagnato per un paio di generazioni la mia storia familiare e dunque omaggiando il grande artista di Villaricca rendo tributo al mondo che mi ha generato e regalato i mezzi per esprimermi. Amo tutta la musica classica napoletana, eppure Sergio Bruni mi muove un battito di cuore in più. Il fraseggio, l’accento, la sua non so quanto consapevole organicità alla canzone mediterranea tutta me lo fa sentire parente. Io che ho sempre cercato di allargare gli orizzonti del golfo, sciacquando i miei panni nel Mediterraneo sud-orientale, sento il bisogno oggi di tornare all’origine attraversando il suo repertorio da autore”. Ingresso gratuito con prenotazione sul sito Eventbrite.
