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Nina, il lungo flashback di una vita da raccontare

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È una vita da romanzo, quella che Nina Orefice ha coraggiosamente attraversato nella Napoli del secolo scorso e infine si trova a rivivere, ormai vecchia e sola e irrimediabilmente malata, sull’onda di emozioni persino più intense, in un tumultuoso flashback attraverso un’impressionante catena di dolori, lutti, separazioni traumatiche e abbandoni, malattie, che tuttavia non riescono a fiaccarla nell’animo né a cancellare le parentesi felici, vissute con gioiosa intensità emotiva, e soprattutto l’idea di futuro, letteralmente abbarbicata com’è alla vita, comunque essa sia. “La memoria è da sempre mia compagna”, esordisce la protagonista nell’incipit di un romanzo narrato in prima persona: “non me la dimentico mai. Ovunque vada, con me c’è una processione di persone, luoghi, suoni, odori che hanno riempito ogni tempo di questi ottantotto anni”.

Di questo viaggio a ritroso nel tempo, e nei ricordi che talvolta lo trasfigurano, l’autrice ci fa ripercorrere insieme al personaggio di Nina un caleidoscopio di sensazioni e di eventi, con un ancoraggio costante e prezioso alla storia della città, a partire dalle tragiche e poi gloriose giornate del settembre del 1943.

L’infanzia in tempo di guerra, unita alla miseria respirata fin dalla nascita, ha reso forte e volitiva Nina, figlia di Luigi e di Filomena la Rossa, nata in un basso senza finestre a calata Capodichino e successivamente spostatasi a Ponticelli, dopo una breve parentesi nella zona di Mergellina, in una sorta di personale Grand Tour, geograficamente circoscritto ma di variegata stratificazione sociale, nella Napoli che faticosamente risorgeva dalle ferite della guerra mutando rapidamente il suo volto. Un’esistenza vissuta nei confini di una storia familiare, accanto a personaggi ben delineati, dall’amica Lucia al marito Franco, dal figlio Giannino, che ha lo stesso nome del fratello, e poi il secondo matrimonio, l’arrivo dei nipoti, la solitudine senile affrontata con una pasoliniana “disperata vitalità”, perché, rivendica Nina, “a morire non mi voglio imparare”. Degna protagonista di un romanzo avvincente, che l’esordiente Enrica Leone, docente napoletana trapiantata in Irpinia, sviluppa con ammirevole padronanza narrativa (affermare che è nata una nuova scrittrice è tutt’altro che azzardato), in uno stile fluido e coinvolgente, del tutto coerente con la personalità dell’io narrante e con il milieu socio-culturale, che l’autrice ci aiuta a rivivere con uno sguardo di indubbia veridicità e sapiente intensità narrativa.

Caissa Italia

Enrica Leone

Cuore nero. Vita e scelte di Nina Orefice

pagine 128

euro 16,50

Fonte: https://napoli.repubblica.it/cronaca/2024/12/27/news/nina_il_lungo_flashback_di_una_vita_da_raccontare-423908397/?rss

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