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Nato, l’ammiraglio Munsch: “Noi e Napoli insieme, vi spiego come da qui difendiamo la parte meridionale dell’Europa. La Russia è di nuovo una minaccia”

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“La Nato difende ogni giorno la libertà dei nostri popoli contro ogni aggressione”. Sta in questa frase, che ripeterà altre volte nei suoi interventi ufficiali prima al Teatro San Carlo e poi a bordo della Mount Whitney, il messaggio che l’ammiraglio Stuart B. Munsch vuole lanciare per i 75 anni del North Atlantic treaty organization. Parole pesate, una ad una, in un momento drammatico per il mondo intero con due conflitti che minacciano la stabilità e la sicurezza di tutti.

Munsch è al vertice del JFC Naples, l’avveniristica base che ha sede a Lago Patria, sito strategico autorevole, importante e fondamentale nello scacchiere della Nato.

Spiega: “Il mio è un Comando in servizio da molto tempo in un luogo unico nella storia della Nato, fondato qui nel 1951 Quindi Napoli è sempre stata strettamente collegata a noi. In un luogo antico e carico di storia come Napoli, la cosa più eterna è il Vesuvio. Ma spero che uno degli elementi di eternità per il futuro sia proprio la Nato a Napoli”.

Poi entra nel dettaglio: “La Nato è divisa in tre Joint Force Commands, il Joint Force Command Naples è responsabile della difesa territoriale della parte meridionale dell’Europa. Quindi dal Portogallo e dalla Spagna fino alla Romania, alla Bulgaria e alla Turchia. Siamo impegnati anche una serie di missioni al di fuori del territorio della Nato con uno sguardo a 360 gradi su ogni possibile minaccia. JFC Naples supervisiona pure la missione Nato a Baghdad, in Iraq, e in Kosovo, Bosnia Erzegovina, e a Sarajevo. La nostra organizzazione guarda anche al Nord Africa e al Medio Oriente. L’anno scorso eravamo responsabili della Forza di risposta rapida che in un momento di crisi può andare ovunque. E così l’Italia, che ci ospita, gioca un ruolo assolutamente centrale”.

Una struttura sempre attiva che deve modulare le sue azione di continuo guardando gli scenari internazionali che mutano di continuo. “La Nato – dice – ha lavorato molto duramente lo scorso anno per rivedere tutti i piani di difesa per difendere il territorio di nostra competenza. Stiamo approvvigionando le nostre forze per essere in grado di svolgere questi ruoli. E poi quest’anno stiamo enfatizzando l’esercizio, la pratica di tutti i piani per assicurarci di essere pronti”. E assicura: “La Nato è pronta qualora dovessero verificarsi aggressioni contro uno qualsiasi dei nostri paesi membri”.

Sul legame tra la Nato e Napoli l’ammiraglio è voluto tornare anche nell’incontro sulla Mount Whitney: “La Nato è stata fondata nel 1949. Ma non esisteva un’organizzazione militare fino al 1951. Nel 1951 l’ammiraglio Bob Carney, il mio predecessore, entrò nel porto di Napoli con la sua nave ammiraglia USS Mount Olympus. Istituì il Comando a Napoli. Quel comando, alla fine, si spostò a riva e poi in un’altra location. Ma è sempre stato a Napoli. Molte cose sono cambiate negli ultimi 75 anni. Come le minacce, mentre passavamo dall’Unione Sovietica agli estremisti violenti e poi di nuovo alla Russia. La Nato si è adattata lungo il percorso ed è cambiata di conseguenza. Ma ciò che è sempre rimasto lo stesso sono i fondamenti di ciò che la Nato significa: un’alleanza puramente difensiva fondata su principi democratici. Il nostro scopo è semplice: scoraggiare l’aggressione e difendere la libertà e la sicurezza dei nostri popoli. Scoraggiare e difendere”.

Fonte: https://napoli.repubblica.it/cronaca/2024/04/17/news/nato_ammiraglio_munsch_napoli_euroa_russia_medio_oriente_israele_palestina_guerra_jfc_naples-422556275/?rss

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