Per Moscato, su Moscato, di Moscato: un pianeta poetico e teatrale in cui spaziare con occhio attento a scoprire quanto di nuovo il passato, anche remoto, ci può offrire. Guardando avanti, oltre la vita, quella che un anno fa lasciò Enzo Moscato, per consegnarlo alla nostra memoria, all’affetto di amici, all’ammirazione di gente di teatro che studia i suoi testi, la sua lingua originalissima e affascinante, la sua dimensione fantastica che lo ha reso portavoce di ansie e conflitti, di speranze e geografie internazionali.
Il “suo” mondo popola per un mese il panorama di We Love Enzo, rassegna curata da Claudio Affinito, per una “vita ombra” laboriosa al fianco del drammaturgo, poeta, attore e regista, che propone, a un anno dalla sua morte, un mese di eventi distribuiti nei teatri napoletani. Nove spettacoli in dieci sale, un “Premio” destinato a giovani under 35, realizzato insieme con il Teatro di Napoli – Teatro Nazionale, due documentari, una mostra fotografica ed una pubblicazione di Cronopio, Le scritture del Grande Infante, con saggi sull’opera e la vita di Moscato.
Curato da Maurizio Zanardi, e con scritti di Matteo Palumbo, Antonia Lezza, Gerardo Guccini, Antonio Latella e, in appendice, alcuni scritti inediti del drammaturgo. Napoli gli rende dunque omaggio trasformandosi in palcoscenico diffuso, per far vivere una rassegna che, come dice Affinito, «vuole essere il nostro modo di continuare a dialogare con lui, attraverso quella “Parola” che ci ha insegnato a rispettare e reinventare. Napoli, musa e teatro per Enzo, diventa protagonista di un omaggio che trasforma ogni spettacolo in un atto di memoria e restituzione. La sua arte, travolgente come un’esplosione di emozioni, continua a vivere in noi, ricordandoci la forza della sua visione e della sua parola. We Love Enzo è la risposta al bisogno di lui, che non smette di accompagnarci».
Si inizia questo sabato alle Officine San Carlo con Signurì Signurì, diretto da Cristina Donadio e Luca Trezza: una indagine su servilismo e potere ispirata a La Pelle di Curzio Malaparte. Poi, lunedì 13, a un anno esatto dalla scomparsa, alla Sala Assoli che prenderà, per sempre, il nome dell’artista che la ebbe per dimora di predilezione (diventando così Sala Assoli-Moscato) ci sarà una “Giornata di festa” per rivivere insieme lo spirito dell’artista. Una nuova insegna renderà visibile oltre la memoria il legame tra uomo e luogo.
E, in memoria sua e del costumista e scenografo, oltre che amico e collaboratore in tanti spettacoli messi in scena, Tata Barbalato, sarà esposto un sipario di carta che accompagnerà gli eventi in programma. Come la mostra We Love Enzo in foto e senza curata da Affinito, la proiezione del cortometraggio Con Enzo – elegia, di Mario Martone e Compleanno, performance con lo stesso Affinito, a celebrare l’assenza in un intreccio di parole, suoni ed immagini. Altre iniziative e spettacoli saranno al Teatro Nuovo, all’Elicantropo, al Tin, all’Avanposto Numero Zero, al Nest, al Karol di Castellammare di Stabia e al Pasolini di Salerno. Tra i titoli in programma: sempre a Sala Assoli, S-Enz di Giovanni Ludeno, con le musiche di Massimo Cordovani e la collaborazione di Roberto Cyop (14 e 15 ). Ancora, Borde(r)lline” di Emilio Massa (16 e 17 all’Avanposto Numero Zero), Scannasurice (15 e 16 al Pasolini di Salerno e 18 e 19 al Nuovo di Napoli).
Lunedì 20, di nuovo in Sala Assoli, la mise en éspace dei progetti finalisti del Premio Enzo Moscato. Seguiranno la proiezione del film Dadapolis (martedì 21 al Mercadante), Spiritilli (23 e 24 all’Elicantropo), Modo Minore (25 e 26 a Sala Assoli e 31 al Teatro Karol), Play Moscato (31 e 1 febbraio al Nest).