Regista, scrittore, produttore, figura unica e pionieristica, punto di riferimento irrinunciabile nella storia del cinema italiano, Salvatore Piscicelli è morto stamattina, domenica 21 luglio, a Roma all’età di 76 anni.
Soltanto il mese scorso, la rassegna “Doppio sogno” gli aveva dedicato una sorta di serata d’onore a Villa Pignatelli, in occasione della pubblicazione di una raccolta di saggi a lui dedicata, “La magnifica illusione”, curata da Alberto Castellano e pubblicata dalla casa editrice napoletana Martin Eden.
Quella stessa sera, è stato proiettato il suo primo film “Immacolata e Concetta”, del 1980, in versione restaurata. Lo stesso Piscicelli ha preso parte all’incontro, in collegamento dal suo appartamento romano dal quale negli ultimi tempi si allontanava sempre più raramente. Un altro incontro in suo onore è già da tempo programmato a Roma per il 4 agosto, nell’ambito della rassegna “CinemAniene”. È considerato un maestra da registi come Mario Martone e Paolo Sorrentino.
Nato a Pomigliano d’Arco, dedicò un documentario a Marcello Colasurdo, esordì nel lungometraggio nel 1979 con “Immacolata e Concetta – L’altra gelosia”, opera restaurata, che ottenne numerosi riconoscimenti tra cui il Pardo d’Argento al Locarno Film Festival. Interpretato da Ida Di Benedetto e Marcella Michelangeli, il film, ispirato a un fatto di cronaca accaduto a Pomigliano, narra con stile asciutto l’amore tra due donne in una dimensione sociale e urbana arretrata. “Immacolata e Concetta” ebbe un forte impatto su critica e pubblico, il tema profondo nel film “sono i rapporti di potere all’interno della coppia” aveva spiegato Piscicelli in una recente intervista a Repubblica.