Giovanni Lepre
economista
L’allarme Mar Rosso è stato pienamente recepito dal Governo. Il Vice Presidente del Consiglio dei Ministri nonché Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione internazionale Antonio Tajani, ha anticipato l’intenzione dell’Esecutivo di garantire un sostegno economico ai porti italiani che dovessero continuare a subire perdite per il drastico calo dei traffici e per il rincaro dei noli, a seguito degli atti di terrorismo compiuti dagli Houthi nel Mare reso leggendario dalla Bibbia.
In pratica, ha detto Tajani, si verificherà se la situazione migliorerà o meno entro il mese di febbraio, ma non si andrà oltre.
Qualora agli atti di violenza non si dovesse ancora porre un rimedio risolutivo, tale da far cessare il fenomeno, lo Stato si farà parte diligente e interverrà in primo luogo a supporto degli scali più colpiti dalla crisi. Parliamo di porti del Sud come Gioia Tauro, Taranto e Brindisi, ma anche di Genova e Trieste. In prospettiva, la tensione innescata dagli Houthi è indirettamente un rischio per l’intero Mezzogiorno.
Il Meridione, infatti, dal ritorno a un andamento pacifico delle rotte dirette nel Mediterraneo può trarre notevoli vantaggi, se si sapranno portare avanti le linee direttrici del Piano Mattei, che affidano proprio al Sud un ruolo di primo piano nell’incremento delle relazioni sociali, culturali ed economiche tra Italia e paesi africani.