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Giovanni Lepre
economista
Nel 2023 in Italia sono arrivati dall’estero circa 2 milioni centomila turisti per comprare beni made in Italy. I turisti non vengono solo per alloggiare e mangiare in trattorie e ristoranti, né si limitano a comprare capi di abbigliamento o gioielli. Ormai l’attenzione è mirata anche ai prodotti di artigianato e dell’enogastronomia locale.
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È un turismo dalla capacità di spesa più elevata, che si aggiunge a quello tradizionale: flussi enormi che, nel 2023, hanno raggiunto quota 445,3 milioni, di cui circa la metà stranieri.
Occorre far fronte, anche a Napoli e in Campania, alle esigenze di questo turismo più qualificato, spesso di provenienza estera. E proprio per il turismo di alta gamma, gli investimenti privati per costruire, inaugurare o riqualificare hotel di lusso in grandi centri come Roma, Napoli, Milano e Venezia hanno superato il miliardo di euro.
Vanno accompagnati da servizi pubblici, per migliorare il trasporto locale, l’igiene e il decoro urbano, la sicurezza. È a questi scopi che vanno indirizzate le risorse ricavate dalla tassa di soggiorno. Gli oneri fiscali versati per il turismo devono restare al turismo, non destinati a coprire sprechi o altre esigenze che nulla hanno a che fare con uno dei settori trainanti per l’economia della nazione.