Una notizia che l’isola d’Ischia aspettava da tempo. “Stiamo dialogando con il Comune di Lacco Ameno per realizzare un riallestimento del Museo di Pithecusae, a Villa Arbusto, più in linea con la sensibilità contemporanea e in grado di valorizzare ancor di più alcuni degli straordinari reperti che raccontano la storia remota dell’isola”. Ad annunciarlo è il Soprintendente archeologia, Belle Arti e Paesaggio per l’area metropolitana di Napoli, Mariano Nuzzo, intervenuto sul tema della tutela del patrimonio culturale per la conservazione dei valori identitari dell’isola d’Ischia per l’ultimo appuntamento di “Kepos”, il progetto di divulgazione culturale organizzato dalla Fondazione Walton, con la direzione di Mariangela Catuogno.
Nuzzo ha spiegato che non mancano tra gli studiosi posizioni conservative, più propense a ‘cristallizzare’ un allestimento, quello attuale, che ha un suo valore storico, anche perché direttamente legato alla visione dell’archeologo tedesco Giorgio Buchner, le cui ricerche sul popolamento preistorico dell’isola e sulla fondazione di Pithecusae sono state determinanti per la ricostruzione del passato di Ischia.
“Oggi registriamo un passo importante, che ci spinge ad avviare un tavolo di concertazione per un profondo restyling del nostro Museo, con l’auspicio di intercettare fondi di finanziamento adeguati e certi che una nuova visione del percorso di visita possa contribuire a far crescere un sito di interesse culturale assoluto”, sottolinea con soddisfazione la vice sindaca di Lacco Ameno, Carla Tufano.
Più volte nel dibattito culturale dell’isola si è sottolineata, insieme con il rivedibile apparato di didascalie e approfondimenti, certamente lontano dalla sensibilità comune, la mancata valorizzazione negli spazi espositivi della Coppa di Nestore, il reperto simbolo dell’isola.“Tornerà a Ischia il prossimo 3 dicembre, in tempo per la finestra del turismo natalizio, reduce dal successo della mostra ‘Penelope. La tela della storia’ al Parco archeologico del Colosseo di Roma, dove è attualmente in mostra, fortemente richiesta”, ha detto Nuzzo.
Nel corso del panel di oggi, il Soprintendente ha inoltre parlato del villaggio di Punta Chiarito, a Forio, dove fu riportato alla luce un villaggio di capanne (l’insediamento più antico è datato al 750-730 a.C.), fatalmente spazzato via da un’eruzione. Il sito non è visitabile. “Abbiamo avviato in questi mesi un’interlocuzione con i proprietari del terreno, che vorremmo accompagnare verso un percorso che renda fruibile, in un futuro non troppo lontano, un luogo straordinariamente importante per la nostra storia”.