Brescia, Padova, Savona, Udine, Vicenza. Arrivano a Casal di Principe da tutta Italia per visitare i luoghi dove don Giuseppe Diana ha lasciato le sue impronte. Sono per lo più studenti di scuole superiori, ma anche tanti gruppi scout che si mettono in cammino per tante ore su itinerari che non sono solamente gite di piacere, ma luoghi dove si ascoltano racconti e testimonianze che scuotono l’anima.
Tappa obbligata è Casa don Diana, il bene confiscato che gestisce il Comitato don Peppe Diana. Si trova in via Urano, 18, a Casal di Principe, ed è il luogo simbolo dell’antimafia. In queste settimane è un cantiere aperto.
Si lavora a ritmo affannoso in vista del 19 marzo 2024, il trentennale dell’uccisione di don Peppe Diana. Per quella data si attendono diverse migliaia di ragazzi, soprattutto studenti, che sfileranno per le strade del paese, in memoria di don Peppino.
Ad accogliere studenti e scout ci sono tre ragazze e un ragazzo del servizio civile, una segretaria amministrativa e tanti volontari che raccontano a chi arriva da fuori cosa è accaduto negli anni in cui dominava incontrastata la camorra e di come è cambiata questa terra dopo trent’anni.
Tappa obbligata è anche la tomba di don Diana. Qui è soprattutto Augusto di Meo, testimone oculare di quell’omicidio e Marisa, la sorella di don Peppe, che si fanno carico di incontrare i ragazzi che arrivano da tante parti d’Italia. “Da quella mattina di marzo di trent’anni fa – spiega Salvatore Cuoci, coordinatore del Comitato don Peppe Diana – è nato un movimento plurale, fatto di associazioni, volontari, gruppi scout, insegnanti, studenti, magistrati, giornalisti, sacerdoti, cooperative sociali, amministratori pubblici e tanti semplici cittadini. Da allora, abbiamo anche imparato che il rischio di un ritorno al passato è sempre possibile se non si costruiscono argini alti e resistenti alla criminalità organizzata. Perciò a trent’anni da quel tragico evento – prosegue Cuoci – vogliamo ricordare don Peppe con una serie di manifestazioni, che culmineranno il 19 marzo prossimo in una grande marcia che attraverserà le strade di Casal di Principe. Il corteo partirà da Piazza Villa e si snoderà fino al Cimitero, dove sono previsti gli interventi finali e la lettura di tutti i nomi delle vittime innocenti di mafia”.
Ma il programma di iniziative che si snoderà fino al 19 marzo è davvero lungo. E’ cominciato il 24 dicembre scorso, con la ripubblicazione del documento “Per amore del mio popolo”. Lo stesso documento che don Diana firmò insieme ad altri parroci della Foranìa di Casal di Principe la notte di natale del 1991 e da cui scaturì una presa di distanza dalla camorra che fu anche causa della sua uccisione.
Un programma che continua nelle scuole con l’accensione delle fiaccole in memoria delle vittime innocenti della criminalità. A coordinare tutto c’è un comitato organizzatore a cui aderiscono, oltre al Comitato don Peppe Diana e l’associazione Libera, anche il Comune di Casal di Principe, la Diocesi di Aversa, l’amministrazione Provinciale di Caserta e numerose altre associazioni.
“Trent’anni di voci sulle terre di don Peppe Diana” è lo slogan di tutte le iniziative, ed è il filo conduttore che ha animato Convegni e dibattiti, come quello a cui ha partecipato il procuratore di Palermo, Maurizio De Lucia a gennaio a Casa don Diana, o quello che ha messo a confronto due figure carismatiche della chiesa come don Milani e don Peppe Diana a febbraio nella parrocchia di san Nicola di Bari. Uno degli appuntamenti più importanti è quello di domani ad Aversa, presso l’Isis “A. Volta”, dov’è alle 10.30 è atteso don Luigi Ciotti, il presidente di Libera che dialogherà con gli studenti.
Da segnalare anche il convegno che avrà luogo a Napoli il 12 marzo alle 9,30, presso la Pontificia facoltà Teologica dell’Italia Meridionale, dal titolo “Il contesto, l’impegno e l’eredità pastorale di un martire”, a cui partecipa anche l’arcivescovo di Napoli, don Mimmo Battaglia.
Il 16 e 17 marzo, inoltre, migliaia di scout dell’Agesci e quelli adulti del Masci, si raduneranno a Casal di Principe per ricordare don Giuseppe Diana. Infine l’iniziativa editoriale di Repubblica che ha annunciato per il 19 marzo una pubblicazione di testimonianze su don Peppino Diana, dal titolo “Don Diana il ribelle. La speranza 30 anni dopo il delitto di camorra”. Il libro uscirà allegato al giornale in edicola e l’iniziativa a cui hanno partecipato, tra gli altri, don Luigi Ciotti, Goffredo Fofi, Isaia sales, Federico Cafiero de Raho e tanti altri, sarà presentata a Casal di Principe il 15 marzo ore 11 a Casa don Diana, in via Urano 18.
Il 19 marzo, infine, sarà trasmesso da Tv2000 anche un documentario su don Peppe Diana, con testimonianze inedite e che sarà proiettato in anteprima presso la chiesa di San Nicola di Bari il 14 marzo alle ore 20.30.