
Oggi la tragedia, un cavo che si rompe e la cabina precipita. Quattro morti. Ma non è il primo incidente nella storia della funivia costruita nel 1940 e che da Castellammare arriva in vetta a Faito. Era il 15 agosto 1960 quando la cabina, che saliva a 1100 metri di altezza, cadde. Un giorno in cui gli stabiesi per tradizione trascorrevano la festa di Ferragosto in montagna. Una data che segna il ricordo di un dramma. I morti furono quattro e i feriti 31. Nella sciagura persero la vita il conducente della cabina, Alberto Lanza di Cercola, Francesco Cimmino ed il figlio Luigi, che aveva appena nove anni, più un pensionato di 71 anni si chiamava Costanzo Di Girolamo ed era di Napoli.
I loro corpi furono estratti dalle lamiere della cabina, completamente distrutta nell’impatto con il suolo. Al primo pilone, la cabina proveniente da Faito, forse per l’alta velocità, si sganciò dai fili di trazione e si schiantò sui binari della ferrovia sottostante. L’incidente, otto anni dopo la sua inaugurazione. La funivia del Faito venne aperta al pubblico il 24 agosto 1952.
La stazione venne sistemata a valle a Castellammare di Stabia, nei pressi della stazione ferroviaria della Circumvesuviana, sulla linea Napoli-Sorrento. Li si schiantò sui binari la cabina. Oggi la storia si ripete.