Dalla Pianura Padana a Napoli, da Reggio Emilia a Genova e a Bari: piazze, strade, edifici scolastici sono stati riprogettati al termine di un percorso didattico innovativo pensato per studentesse e studenti delle scuole secondarie di primo grado, che ha messo al centro la sostenibilità. In tutta Italia, sono 70 le classi che hanno partecipato al progetto della a School of Sustainability, promossa da Bolton Hope Foundation e Future Education Modena. Sono181 gli insegnanti coinvolti, per un totale di 60 workshop in presenza.
A Sessa Aurunca, in provincia di Caserta, l’analisi del verde del plesso scolastico è stata realizzata con un progetto realizzato con il metaverso. Poi i rendering della scuola si sono arricchiti con alberi, cespugli, panchine. Il tutto calcolando prima il fabbisogno di partenza, in un esercizio necessario per la sfida di migliorare il mondo intorno a loro.
A Napoli gli studenti dell’istituto comprensivo Foscolo Oberdan hanno realizzato un rendering di piazza del Gesù, uno dei luoghi più iconici di Napoli, patrimonio Unesco dal 1995: nel pieno del centro storico, alla fine del Decumano, è crocevia di incontri, percorsi turistici, di affari. È una piazza bellissima ma senza verde, come hanno rilevato i ragazzi nei quali la piazza diventa piena di alberi e aiuole, e quindi anche di animali, ma l’aspetto più complicato, secondo loro, non è neanche rinverdire la zona, quanto liberarla da auto, bus e altri mezzi a motore.
Per Donatella Solda e Damien Lanfrey, co-fondatori di FEM “i progetti delle scuole sono la testimonianza tangibile della straordinaria capacità degli studenti e delle scuole italiane. Se equipaggiati con le giuste competenze, accompagnati con qualità e passione ed esposti a soluzioni possibili, gli studenti italiani possono essere il motore del cambiamento dei territori”.
