Mai così tanti visitatori in un giorno agli scavi di Pompei. Ben 36480, quindicimila in più rispetto al Parco del Colosseo a Roma. Il sito archeologico campano è il più visitato in Italia e trionfa ancora una volta per la “Domenica al Museo”, l’iniziativa del ministero della Cultura che apre gratuitamente tutti i luoghi d’arte e monumenti statali ogni prima domenica del mese.
Una vittoria, sì. Ma anche un dato su cui riflettere, legato alla capienza effettiva dei nostri beni culturali, in base alla loro fragilità. Lo sa bene il direttore di Pompei, Gabriel Zuchtriegel, che sottolinea quanto “Ora si debba riflettere su come gestire al meglio i flussi di pubblico, che testimoniano il successo del modello Pompei ma che potrebbero esporre il patrimonio e la sicurezza anche a potenziali rischi. Siamo al lavoro insieme a ministero, Prefettura e territorio per definire una visione condivisa per lo sviluppo sostenibile del sito e dell’area, una Pompei più ‘slow'”.
Una soluzione? “Punteremo maggiormente sulla Grande Pompei – prosegue Zuchtriegel – ovvero sulla rete di siti tra Castellammare, Lettere, Torre Annunziata, Boscoreale, Terzigno e Poggiomarino, per canalizzare l’interesse del pubblico verso tesori che meritano di essere più conosciuti. E trasformeremo lo scavo di Civita Giuliana, che sta restituendo i quartieri servili di una villa romana in uno stato di conservazione unico, in un ulteriore nodo della rete territoriale dell’archeologia vesuviana”.
Al record di visitatori hanno contribuito anche la concomitanza della supplica alla Madonna di Pompei e il bel tempo tempo. “Grande merito dei colleghi e delle colleghe del Parco – conclude il direttore – In particolare del personale di vigilanza, di accoglienza, delle pulizie e di biglietteria, che ringrazio per la gestione altamente professionale della giornata”.