La legge approvata dal Consiglio regionale della Campania per il contrasto ai disturbi della nutrizione e dell’alimentazione prevede “una serie di attività di programmazione e di screening da effettuare all’interno dei contesti scolastici, sportivi e di aggregazione giovanile, in collaborazione con i servizi sociali del territorio e con i servizi competenti delle aziende sanitarie territoriali”. Lo spiega il presidente dell’Ordine degli psicologi della Campania, Armando Cozzuto.
“E’ l’ennesima legge voluta dall’Ordine degli Psicologi e approvata dalla Regione Campania che va a istituire un servizio per la prevenzione e la cura dei disturbi della nutrizione e dell’alimentazione; disturbi che rappresentano un problema di sanità pubblica di elevata entità visto anche il progressivo diffondersi di questi disturbi tra i più giovani. Contiamo in media in Campania circa 600 casi all’anno e, tra l’altro, la Campania è quella che ha il maggior numero di Dna diagnosticati”, aggiunge Cozzuto.
La legge prevede inoltre anche l’adeguamento della rete territoriale sui Dna, con tutti i livelli di assistenza e con una copertura omogenea su tutto il territorio, oltre all’attivazione del cosiddetto ‘percorso lilla’ presso i pronto soccorso. Ci saranno poi attività di programmazione e di screening da effettuare all’interno dei contesti scolastici, sportivi e di aggregazione giovanile, in collaborazione con i servizi sociali del territorio e con i servizi competenti delle aziende sanitarie territoriali.
” E’ un disturbo che impatta tantissimo dal punto di vista finanziario sul Sistema sanitario nazionale, perché coinvolge l’intero nucleo familiare. Ci sono anche tutta una serie di sintomatologie accessorie che coinvolgono la famiglia, quindi pensiamo solo a tutti gli accessi ai pronto soccorso per le sintomatologie reattive rispetto al disagio vissuto da un figlio, ma anche la prescrizione impropria di psicofarmaci”, dice Cozzuto evidenziando che il disturbo alimentare “impatta tantissimo dal punto di vista finanziario sul Sistema sanitario nazionale, perché coinvolge l’intero nucleo familiare”.
“Da oggi la Campania è tra le poche regioni italiane a dotarsi di una legge per affrontare con sempre maggiore efficacia il dramma dei disturbi del comportamento alimentare, rafforzando la rete delle cure e promuovendo azioni efficaci e diffuse di prevenzione. Parliamo di anoressia, bulimia e binge eating che rappresentano un problema di sanità pubblica sempre più serio, per l’aumento esponenziale di casi dopo la pandemia e per l’esordio sempre più precoce, che coinvolge persino bambini sotto i 12 anni. Disturbi gravissimi che rappresentano la seconda causa di morte nei giovani – ha affermato Valeria Ciarambino, Vicepresidente del Consiglio regionale e componente del Gruppo Misto – Sono particolarmente orgogliosa di aver raccolto e trasformato in legge le richieste di familiari e pazienti, grazie anche al prezioso contributo di medici specialisti e di esperti, oltre che di associazioni da sempre attente alla problematica. Che la legge sia stata approvata all’unanimità è il segno che si tratta di un tema saliente e molto sentito e ringrazio tutti i miei colleghi consiglieri che hanno scelto di sostenerla”.