Lectio magistralis e dialoghi caratterizzeranno la seconda edizione di “Alla prova del tempo. Storia con complotti. Veri/Falsi/Finti”, festival promosso e finanziato dal Comune di Napoli che si terrà dal 25 al 27 ottobre presso il Museo Archeologico Nazionale di Napoli. Tre giornate volte a guardare ai complotti sia per ricostruire alcune vicende storiche esemplari in cui un complotto, o una cospirazione o una congiura, effettivamente ci fu, sia per confrontarsi con i complotti immaginari, presunti, con l’invenzione di sana pianta di un nemico.
Il programma è stato presentato questa mattina nella Sala Giunta di Palazzo San Giacomo dal sindaco Gaetano Manfredi, dal consigliere del sindaco per le biblioteche e la programmazione culturale integrata Andrea Mazzucchi, da Gennaro Carillo per il Comitato scientifico del festival e da Patrizia Cotugno, vicepresidente di A Voce Alta.
Gli incontri che si terranno nei tre giorni saranno introdotti dallo scrittore, critico letterario, Paolo Di Paolo.
Come nella trascorsa edizione, non mancherà l’appuntamento con Prendersi a parole: gli studenti dei licei Eleonora Pimentel Fonseca e Giuseppe Mercalli si affronteranno, secondo le regole del “debate”, sostenendo in una giocosa e serrata gara le ragioni del Vero e quelle del Falso. Ad assegnare la vittoria del confronto sarà una giuria formata dai dottorandi della Scuola Superiore Meridionale presieduta dal direttore responsabile, Arturo De Vivo.
Durante il festival saranno proiettati video realizzati dagli studenti delle scuole.
Giovedì 17 ottobre ci sarà un’anteprima della rassegna alle ore 18.00, presso il Teatro Bellini. Ida Dominijanni e Pasquale Palmieri nella lectio: Né vero né falso. Per un’interpretazione filosofica della crisi del discorso pubblico.
«Questa è la seconda edizione del nostro festival di storia che riprende una tradizione che c’era nella nostra città. Abbiamo sostenuto questa ripresa – ha spiegato il sindaco Gaetano Manfredi – perché parlare di storia è fondamentale in un momento così complesso come quello che viviamo. Quest’anno è stata scelta una tematica molto interessante perché in tempi di fake news approfondire i complotti veri o presunti della storia è un modo per leggere meglio gli eventi di cronaca».
«Il festival di storia testimonia come questa Amministrazione concepisca le politiche culturali in termini trasversali, nella convinzione che siano uno straordinario motore di innovazione sociale e di sostegno alle fasce più deboli – ha evidenziato Andrea Mazzucchi –. Un festival di storia che si interroghi su un tema attualissimo come quello dei complotti e delle fake news contribuisce alla crescita della collettività grazie all’impegno culturale».
«La storia dell’Occidente, ma non solo, è contraddistinta da complotti e cospirazioni. La logica di questo festival è anche un’altra: non sono importanti soltanto i complotti reali, sono altrettanto interessanti quelli presunti. Ci sono accuse di complotto totalmente infondate alle quali alcune frange credono ancora. Credo che il lavoro dello storico consista proprio nel cercare di distinguere il vero dal falso. Nel momento in cui la storia smette di fare questa distinzione, le conseguenze politiche, civili ed etiche possono essere devastanti», ha concluso Gennaro Carillo.
Fonte: https://www.comune.napoli.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/52511