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“Per quanto ci riguarda l’impugnativa del governo non cambia nulla, noi andiamo avanti, il mio punto di arrivo non è la politica romana, ma le nostre famiglie e la povera gente. Non si è modificata di una virgola la mia posizione e non si modificherà, in questi mesi ci sarà impegno civile e una battaglia democratica. Ci difenderemo davanti alla Corte Costituzionale e ho la sensazione che avverrà come con la legge sulla autonomia differenziata, che è stata smantellata”.
È il giorno della controffensiva di Vincenzo De Luca. Il governo Meloni impugna la legge regionale della Campania che autorizza il terzo mandato e il presidente della Regione replica con una conferenza stampa che vede la sala “De Santis” di Palazzo Santa Lucia gremita di cronisti come mai si era visto nel recente passato. Alle spalle del governatore due grandi cartelli con il logo della Regione e le scritte: “Non abbiate paura degli elettori” e “La legge (non) è uguale per tutti”.
“Cari ragazzi che bel pubblico stamattina – attacca il governatore -. Ho un sentimento di grande orgoglio per l’attenzione che mi è stata dedicata, pensare che la presidente del consiglio Meloni in questo quadro internazionale abbia trovato il tempo per interessarsi della Regione Campania è motivo di orgoglio. Un presidente che ha rapporti con i potenti del mondo, Trump, Musk, Lollobrigida, Donzelli. Sui rapporti con Musk, vedere abbracci e ‘slinguazzamenti’ con uno che ha undici figli, droga. Si scambia per realismo politico l’assoluta mancanza di coerenza. Noi modesti artigiani della politica non meritavamo tutta questa attenzione. Ma la vera attenzione era paura politica, e mi è tornata in mente la frase di Papa Woytila. Non abbiate paura, quello che hanno deciso è per paura, forse anche di De Luca. Date ai cittadini la possibilità dì esprimersi. Uno degli elementi di ispirazione è la paura degli elettori, hanno paura di dare loro la parola”.
“Quelli che hanno parlato della Campania – prosegue De Luca – sono accomunati tutti da una caratteristica, la totale indifferenza alle persone in carne e ossa, ai problemi della gente e al destino del territorio. Per la politica politicante la Campania è nient’altro che oggetto di uno scambio politico, si sovrappone ai problemi concreti dei territori, rispetto ai quali sono completamente indifferenti. Ebbene, la decisione del governo è contra personam. È vergognoso il modo in cui è stato calpestato il principio costituzionale della legge uguale per tutti”.
“Quando si parla del Veneto – fa notare il presidente campano -, non parlate di terzo mandato perché Zaia lo ha già finito. A luglio 2023 il Piemonte ha approvato una legge che consente di fare altri due mandati ma non è stata impugnata. Non abbiamo approvato la legge sul terzo mandato ma una legge che recepiva la norma sul secondo mandato in termini flessibili consentendo di completare il lavoro in corso. Non è una legge per De Luca, ma il secondo mandato in termini di flessibilità. È il governo nazionale non ha avuto niente da eccepire verso altre Regioni, come il Veneto. Allora la legge in Italia vale per tutti tranne uno, il signore che vi sta parlando”.
De Luca parla poi “di insopportabile ipocrisia. Non hanno vincolo di mandato i deputati, i senatori, il presidente della Repubblica che alla fine del secondo mandato sarà stato presidente per 14 anni. Come si spiega? Si sono arrampicati sugli specchi. Presidente della Regione potere monocratico? È una idiozia, unico potere monocratico è il Papa e deve stare pure attento di questi tempi”. Per De Luca è una “idiozia anche il fatto che in questo modo si possa realizzare una concentrazione di potere, sono i cittadini che decidono liberamente. Tutti i parlamentari che hanno parlato hanno almeno tre mandati sulle spalle”. Poi una stilettata a Bonaccini: “Sta parlando molto, ma in Emilia Romagna il presidente uscente non si poteva ricandidare perché la legge è diversa”.
“Il mondo politico italiano – rileva ancora De Luca – è il più grande circo equestre del mondo. Immaginare che qualcuno prima di aprire bocca si informi delle situazioni concrete… in questa Regione abbiamo fatto un lavoro immane che ha creato dignità. Prima era solo rifiuti, disamministrazione, debiti. Quando siamo arrivati abbiamo avuto quattro anni di calvario per uscire dal commissariamento. Alla fine del 2019, quando con il mio modesto contributo siamo usciti dal commissariamento, abbiamo avuto il Covid, ma nonostante questo abbiamo fatto un lavoro straordinario. Pur avendo meno medici delle Regioni del Nord, abbiamo salvato la Campania dove avremmo potuto avere una ecatombe. A Roma se ne infischiano dei problemi, non sanno neanche come si arriva a Napoli, che c’è l’Alta velocità. Qualcuno si è posto il problema che abbiamo perso un anno e mezzo con la burocrazia. Dobbiamo aprire dieci ospedali, lunedì inauguriamo la piscina del Collana. Per gli altri la Campania è solo oggetto di mercato politico”.
De Luca quindi torna al punto iniziale, la decisione del governo di impugnare la legge regionale sul terzo mandato: “Ho detto che la mia scelta è questa, non cambia nulla. Andremo avanti con ancora maggiore determinazione. Potete considerarmi uno di quelli che Ignazio Silone chiamava ‘cristiani assurdi’, quelli per i quali il Vangelo è una testimonianza di vita. Per noi la politica non è il mercato degli incarichi, di sacrificio. Concentrazione di potere? In Campania solo concentrazione della fatica. Ci muoveremo da cristiani assurdi. Devono essere i cittadini a decidere il loro futuro e quello dei politici, andremo avanti per una battaglia di libertà e di civiltà. Cercheremo di spiegare ai giovani che cosa è una democrazia viva e non quella della politica politicante. Lunedì apriremo la piscina del Collana. Il giorno 1 febbraio in Duomo rilanceremo la battaglia per la pace”.
E quando a De Luca chiedono del Pd, lui risponde citando Parmenide: “L’incontro di questa mattina è dedicato tutto per ragioni di cortesia alla presidente Meloni. Per il resto ho già parlato. Posso solo aggiungervi da vecchio filosofo. Essere è, non essere non è”.
Se la Consulta dovesse bocciare la legge? “Chi ha paura degli elettori cerca di creare incertezza. La Campania si muoverà nel solco della legalità”, garantisce De Luca, che sulla norma che consentirebbe solo a lui di candidarsi per un terzo mandato e non ad altri dopo di lui, replica: “Perché non si è impugnata le legge del Piemonte che apre ai quattro mandati? Perché vi svegliate solo per la legge della Campania e per De Luca?”.