Istrionico, intenso, Elio Germano nel ruolo di Enrico Berlinguer, conferma ancora una volta il suo talento smisurato. L’attore presenta il film “Berlinguer – La grande ambizione” lunedì alle 21 al cinema Modernissimo con il regista Andrea Segre. Germano e il regista tornano in sala per il dialogare con il pubblico dopo la proiezione.
L’attore, classe 1980, per l’interpretazione del grande leader Pci, scomparso l’11 giugno 1984, è stato premiato alla 19esima Festa del Cinema di Roma con il premio “Vittorio Gassman” al miglior attore protagonista. Nel cast, con Elena Radonicich, Paolo Pierobon, Roberto Citran, Andrea Pennacchi, Giorgio Tirabassi, Paolo Calabresi e Francesco Acquaroli, l’attrice napoletana Fabrizia Sacchi nel ruolo di Nilde Iotti, prima donna presidente della Camera dei Deputati. Il film è prodotto da Vivo film e Jolefilm con Rai Cinema, in coproduzione con Tarantula (Belgio) e Agitprop (Bulgaria), musiche originali di Iosonouncane. Mirabile e d’impatto lo storico discorso di Berlinguer alla folla dopo il più grande risultato alle elezioni politiche del Partito comunista italiano, il 21 giugno 1976.
“Siamo ormai di fronte alla crisi storica e strutturale del capitalismo. I suoi valori – dice Germano – si sono trasformati in disvalori. L’egoismo individuale e di gruppo, la corsa al consumismo, la degradazione della persona, resa strumento cieco di un’attività frantumata, ideata, e appropriata da altri impongono di uscire dalla logica di mercato”. La personalità del grande politico sardo viene raccontata attraverso le tappe di una esistenza dedita al cambiamento della società per realizzare il socialismo nella democrazia: i viaggi a Mosca, le campagne elettorali, il dialogo con la Democrazia Cristiana, l’attentato misterioso nel 1973 a Sofia in Bulgeria e l’assassinio del presidente Dc Aldo Moro.
Il pericolo dell’affermazione delle destre, il superamento delle diseguaglianze, il compromesso storico, la sfida dei dogmi della guerra fredda e l’argine al capitalismo, sono tutti temi che fanno di “Berlinguer – La grande ambizione”, un film che parla agli spettatori maturi ma anche alle nuove generazioni.
“Su Enrico Berlinguer – dice il regista Andrea Segre – sono stati realizzati molti documentari, libri, saggi, ma nessuno ha mai provato ad affidare al cinema di finzione la ricostruzione “da dentro” della sua vita, o di parte di essa, del suo mondo e del suo popolo. Eppure parliamo di un mondo fatto di centinaia di migliaia, milioni di persone, una gran parte delle quali ancora vive, e di un uomo che è simbolo globale di una sfida e di una scelta: provare ad attuare il socialismo in una società democratica e indipendente, superando le diseguaglianze, ma garantendo tutte le libertà economiche e culturali che le dittature sovietiche avevano invece schiacciato. Dell’uomo – ricorda Andrea Segre che ha avuto i funerali tra i più partecipati e toccanti della storia d’Italia e non solo”.