Nell’ambito di un più ampio progetto sull’Alzheimer che sarà sviluppato successivamente dagli Ospedali dei Colli torna “Musica e Alzheimer”.
Il progetto, a cura dell’Umai (Unione musicisti e artisti Italiani), è realizzato al Cto di Napoli grazie al sostegno della Direttrice generale degli Ospedali dei Colli Anna Iervolino e alla Fondazione Banco di Napoli, con Orazio Abbamonte. Il coordinamento di “Musica e Alzheimer” è invece affidato ad una équipe multidisciplinare, costituita da medici, psicologi e musicisti con la supervisione scientifica del neurologo Bruno Ronga, dell’Unità Operativa Complessa Neurologica “Stroke Unit” del Cto.
La terza edizione del progetto prenderà il via giovedì 31 ottobre, nell’Aula magna. “Il progetto – spiega Franco Bianco, presidente Umai – punta al recupero di alcune delle facoltà inibite dall’Alzheimer, favorendo le reazioni comportamentali quali il sorriso e i movimenti corporei, focalizzando l’attenzione e la prontezza, per facilitare l’interazione e lo sviluppo di contatti sociali, l’espressione dei sentimenti, e un maggiore coinvolgimento con l’ambiente circostante”.
In programma, un laboratorio gratuito, aperto ad un massimo di 20 partecipanti, con incontri settimanali della durata di un’ora, guidato da professionisti e improntato al canto e alla musica, che coinvolge i pazienti affetti da Alzheimer e i loro caregiver. L’iniziativa, che intende stimolare la memoria, è finalizzata alla costruzione di un coro e alla messa in scena da parte dei partecipanti- pazienti di uno spettacolo musicale.
La malattia di Alzheimer (AD) rappresenta la principale patologia neurodegenerativa per peso epidemiologico. Si ritiene che attualmente in Italia ne siano colpite non meno di 900mila – un milione di persone. Estrapolando tali dati alla Regione Campania, si stima in circa 100mila persone il numero dei pazienti affetti.
Le novità del progetto
Le novità di questa terza edizione sono due: l’istituzione di un centro d’ascolto per i familiari dei pazienti che potranno avere informazioni e chiarimenti sulla malattia e sul laboratorio, grazie a psicologi qualificati e in grado di rispondere a tutte le domande.
Successivamente, dopo questa prima fase, si passerà ad una fase di stimolazione della memoria dei partecipanti, non solo attraverso il canto e la musica, ma da quest’anno anche tramite il cosiddetto “Cassetto della memoria”. Verranno proiettati film, immagini, cartoline relative ai luoghi cittadini frequentati dai pazienti o comunque legati alla loro vita familiare e lavorativa, allo scopo di stimolare un’interazione tra pazienti che abbia ad oggetto i contenuti proposti.
Obiettivi del progetto
“Musica e Alzheimer” ha dimostrato negli anni che l’utilizzo della canzone, del ritmo, della melodia hanno effetti benefici sui pazienti e anche sui caregiver che li assistono. Questo progetto infatti ha obiettivi precisi:
· di tipo cognitivo, migliorando o mantenendo i livelli di performance conoscitiva;
· di tipo funzionale, migliorando o mantenendo i livelli di funzionamento nelle attività strumentali della vita quotidiana;
· di tipo psico-comportamentali, legati alla riduzione o non accentuazione degli eventuali disturbi neuropsichiatrici associati e della depressione
· riduzione del carico di stress sul familiare-caregiver.
Per aderire al progetto e chiedere informazioni si potrà telefonare al numero della psicologa del progetto, Pelillo al 333 899 8765.