Giovanni Lepre
economista
Le dichiarazioni dell’Amministratore Delegato dell’Eni, intervenuto alla Giornata dell’Economia organizzata da Forza Italia a Milano, sono molto dure, ma, al di là dei toni, sicuramente condivisibili.
Continuare a pensare di bloccare i motori endotermici a partire dal 2035 condanna l’Europa a un depauperamento in uno dei suoi settori di punta dell’industria manifatturiera.
Con riflessi negativi anche per il nostro Mezzogiorno, dove vi sono stabilimenti importantissimi come quelli di Pomigliano d’Arco e di Melfi. La volontà di Bruxelles di ergersi a paladini di una politica ambientale ideologica, che non fa nessun tipo di conti con le ricadute negative in termini di chiusura di impianti e migliaia di nuovi disoccupati, lascia basiti, ancora più se si guarda a quanto fanno Stati Uniti e Cina.
I due colossi inquinano molto di più dell’Europa, ma la Commissione Ue non fa altro che avvantaggiarli, stabilendo direttive di marcia che, se non saranno ‘stupide’ come sostiene Descalzi, di fatto lasciano ad altri i settori produttivi di cui si favorisce la scomparsa.
L’auspicio è che l’azione energica del nostro governo, fortunatamente consapevole delle ragioni delle nostre imprese, riesca a sensibilizzare Bruxelles, isolando una minoranza ambientalista ideologica che ha già prodotto abbastanza danni.