Hanno scritto la storia del prog rock in Italia, si sono esibiti in tutto il mondo. Da oltre mezzo secolo il Banco del Mutuo Soccorso non ha mai fermato la ricerca musicale, alle origini del progressive fino alla grande letteratura come l’Orlando Furioso al quale è ispirato l’album del 2022 “Orlando: le forme dell’amore” riproposto oggi nel concerto ad “Agerola sui sentieri degli dei” al Parco della Colonia Montana (ore 21 – ingresso libero fino a esaurimento posti).
Durante la serata “La musica e l’utopia”, condotta da Gianmaurizio Foderaro, la band riceverà il Premio Roberto Bracco. Sul palco Vittorio Nocenzi, suo figlio Michelangelo, secondo pianista-tastierista, e Tony D’Alessio, voce solista.
Vittorio Nocenzi, dopo tanti riconoscimenti, cosa significa vincere il Premio Roberto Bracco?
«Per noi è un grande onore e ringraziamo in particolare il sindaco di Agerola, non ultimo per la motivazione per noi lusinghiera che motiva il premio, sicuri che domani saremo lì per sostenere l’importanza della bellezza e della poesia. La vera identità dei territori deve passare per la celebrazione della memoria, ricordando i grandi artisti, come fa il Festival di Agerola dedicato a Salvatore Di Giacomo, Francesco Cilea e Roberto Bracco. Bracco è stato un intellettuale a tutto tondo, amico fraterno del poeta Salvatore Di Giacomo e del pittore Gennaro Villani, che ha alternato la sua attività di giornalista all’attività di scrittore e di drammaturgo».
Che concerto sarà?
«Faremo quasi tre ore di grande musica, passione e poesia che si fonderanno in un tutt’uno con la location di Agerola che da sola si confermerà come una delle cornici naturali più belle dal mondo, per una serata all’insegna della magia e delle emozioni».
Per la scaletta, c’è l’imbarazzo della scelta: che canzoni suonerete?
«Eseguiremo i brani storici come “R.I.P.”, “Metamorfosi”,”Traccia I”, “Il giardino del mago” “100 mani e 100 occhi”, “Canto nomade per un prigioniero politico”, “Non mi rompete” “Il ragno”, tutti brani ormai mitici alternati a due grandi pop song degli anni ‘80, come “Paolo Pa” e “Moby Dick”».
