“Fare luogo”, che sta un po’ per “ricreare” un posto in modo che si riattivi il suo uso e si metta in atto la rigenerazione urbana per una nuova condivisione è una locuzione quanto mai appropriata per Napoli, che ha centinaia di luoghi-non-più luoghi.
Per questo in occasione dell’ottocentesimo anniversario della Federico II il Dipartimento di Architettura (DiArc), in collaborazione con la School of Architecture della Chinese University di Hong Kong ha dato vita a un workshop internazionale di progettazione dal titolo “Federico II Making Place”, che si inserisce nell’accordo di collaborazione quinquennale attiva sino al 2027.
L’iniziativa, promossa dai docenti Giovanni Multari e Francesca Nocca, da Francesco Rossini dell’ateneo di Hong Kong, ha visto la partecipazione di 12 studenti del corso di laurea magistrale in Architettura per comunità, territori e ambiente e altri 22 del corso Social Responsible Architecture della Chinese University di Hong Kong.
Teatro del lavoro delle due scuole di architettura, una chiesa, quella dei santi Demetrio e Bonifacio, nel centro storico (piazzetta Monticelli), sconsacrata e divenuta negli anni scorsi aula magna della facoltà di Architettura della Federico II, grazie alla cui ambientazione si è creata una cooperazione tra studenti e comunità locale.
Il “Making Place” è consistito nella ri-considerazione e in qualche modo riattivazione di 6 luoghi pubblici della città greco-romana, e i lavori sono stati esposti su un dispositivo temporaneo nella piazzetta Teodoro Monticelli, dove sono stati coinvolti gli abitanti, molto interessati al lavoro degli universitari, perché opera “viva” sui luoghi che per motivi diversi sono diventati desueti ma sono sempre presenti nella coscienza collettiva.