Un parco giochi ed una piazza intitolati a due giovani vittime innocenti della criminalità organizzata. Si tratta di Antonio Petito, 20enne ucciso dal clan dei Casalesi l’8 febbraio del 2002 e Giuseppe Di Matteo, figlio di un collaboratore di giustizia appartenente e Cosa Nostra siciliana, strangolato e sciolto nell’acido l’11 gennaio del 1996.
Lo ha voluto l’amministrazione comunale di Casal di Principe, guidata dal Sindaco, Renato Natale, che insieme al presidente dei familiari delle vittime innocenti della Campania, l’avvocato Giuseppe Granata, ha promosso l’iniziativa nell’ambito delle manifestazioni “verso il trentennale di don Peppe Diana”. L’area in cui sono sorti il Parco Giochi Giuseppe Di Matteo e Piazza Antonio Petito, è un terreno confiscata al clan di Casal di Principe e si trova alla fine di corso Umberto I, alle porte di Villa LIterno. “Qui è stato dimostrato che esiste possibilità di riscatto e che non bisogna aver paura di accettare la sfida della legalità”, ha sostenuto la presidente della Commissione parlamentare Antimafia, Chiara Colosimo, presente alla cerimonia accanto al sindaco Renato Natale, che dal 2014 guida il “riscatto” della cittadina “che per oltre 30 anni è stata occupata militarmente dalla camorra”.
Con loro c’è anche Augusto Di Meo, testimone oculare del delitto don Diana e consulente dell’Antimafia, mai riconosciuto dallo Stato come testimone di giustizia. Riconoscimento che secondo la presidente dell’Antimafia, Colosimo, potrebbe arrivare “prima del prossimo 19 marzo”. Colosimo ha annunciato anche che entro il prossimo mese di giugno, ci saranno modifiche alle norme che riguardano il riconoscimento delle vittime innocenti della criminalità imparentate fino al quarto grado con elementi della criminalità organizzata. “La memoria – ha affermato Renato Natale nel corso del suo intervento – significa non solo non dimenticare mai le tragedie, ma anche restituire alla comunità i frutti di questa tragedia. E noi in questi dieci anni di amministrazione abbiamo fatto memoria, restituendo alla gente i beni confiscati alla criminalità, che abbiamo ribattezzato ‘beni liberati’, come l’area dove da oggi ci saranno la piazza e il parco intitolati a Petito e Di Matteo”. Presenti all’iniziativa anche il Vescovo di Aversa, Angelo Spinillo, il questore Andrea Grassi e i rappresentanti delle altre forze dell’ordine, il Procuratore Aggiunto di Napoli, Antonio Ricci, che ha portato i saluti del Procuratore della Repubblica Nicola Gratteri, Il prefetto di Caserta, Giuseppe Castaldo, il parroco di Parco Verde, don Maurizio Patriciello.
Peraltro fu proprio don Patriciello nel giorno della cattura di Matteo Messina Denaro a chiedere a tutti i sindaci italiani di dedicare piazze o altri luoghi al piccolo Di Matteo. Presente anche L’assessore regionale alla Sicurezza, Legalità e Immigrazione, Mario Morcone, che ha finanziato i lavori di riqualificazione dell’area; “la Regione Campania – garantisce – sarà sempre vicina ai sindaci che come Renato Natale costruiscono il riscatto dalla camorra mediante il riuso dei beni sottratti; qui questa attività è stata fatta con impegno, serietà e sacrificio”.