L’allarme Mar Rosso è stato pienamente recepito dal Governo. Il Vice Presidente del Consiglio dei Ministri nonché Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione internazionale Antonio Tajani, ha anticipato l’intenzione dell’Esecutivo di garantire un sostegno economico ai porti italiani che dovessero continuare a subire perdite per il drastico calo dei traffici e per il rincaro dei noli, a seguito degli atti di terrorismo compiuti dagli Houthi nel Mare reso leggendario dalla Bibbia.
Cone ha dimostrato la recentissima indagine della Fabi, il sindacato dei lavoratori bancari, il divario Nord Sud riguarda anche i conti correnti. Su cinquemila euro depositati in Trentino, si ha una remunerazione annuale di 18,2 euro, il triplo quasi di quanto succede a Napoli (6,5 euro).
Sulla vicenda del Fondi Sviluppo e Coesione da destinare alla Campania i diretti interessati, ovvero i cittadini della regione, sono le vere vittime di una commedia dell’assurdo.
Napoli, malgrado i segnali di rinascita, continua a collezionare tanti primati negativi che qualche titolo di giornale piò essere classificato nella categoria dell’umorismo involontario.
Lo storico complesso napoletano dei Girolamini sta per riaprire. È un’altra bella notizia per il capoluogo partenopeo, che si aggiunge a quella della riapertura della chiesa di San Potito, in via Tommasi.
Nel 2023 in Italia sono arrivati dall’estero circa 2 milioni centomila turisti per comprare beni made in Italy. I turisti non vengono solo per alloggiare e mangiare in trattorie e ristoranti, né si limitano a comprare capi di abbigliamento o gioielli. Ormai l’attenzione è mirata anche ai prodotti di artigianato e dell’enogastronomia locale.
Nel triennio 2019-2022 il lavoro nel Mezzogiorno è cresciuto più che nella media nazionale. Superata la drammatica parentesi Covid, il tasso di occupazione meridionale si è portato al 46,7%, quasi due punti percentuali più del dato di partenza. Naturalmente, i senza lavoro nel Mezzogiorno restano tantissimi, troppi per una potenza industriale. Il tasso di occupazione meridionale deve continuare a crescere, e, perché ciò avvenga, occorrono politiche nazionali che mettano con coerenza il Sud al centro delle strategie di sviluppo.
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